Antonio Maria Ayala

(Mineo, 1818 – Spalato, 1887)

Un miniolo in Dalmazia

Antonio Maria Ayala nacque a Mineo il 24 luglio 1818 e morì a Spalato in Croazia il 14 dicembre del 1887.
Terminati i suoi studi, insegno materie umanistiche e retorica a Marsala dal 1844 al 1845, a seguito di ripetute richieste, nonostante il suo precario stato di salute, fu inviato in missione, assieme a padre Vincenzo Basile, nel 1845 a Trebinje in Erzegovina in territorio ottomano. Appresa la lingua croata, che riuscì a padroneggiare pienamente, fu destinato a quella regione povera dove divenne parroco di Hrasno e Trebinje.
Nel 1852 Ayala fu inviato per organizzare la missione "volante" in Dalmazia e in Erzegovina, della quale fu superiore dal 1859 fino alla sua morte. La missione dal 1863 si chiamò missione Illyrico-Dalmatica. Fu rettore del Collegio Gesuitico di Ragusa (Dubrovnik) dal 1870 1875. Dal 1879 fu trasferito a Spalato.
Grazie alla sua opera furono aperte circa 80 missioni: la maggior parte in Dalmazia in Croazia e in Slavonia, in città, villaggi e isole, portando a tutti pace e riconciliano quelle terre martoriate. In tutte quelle sedi fondò Arciconfraternite del Cuore Immacolato di Maria per la conversione dei peccatori e promosse il culto del Cuore di Gesù. Nei suoi ultimi anni fu nominato direttore generale dell'Apostolato dell'Orazione per i popoli di lingua croata. Grande predicatore si dedicò a esercizi spirituali e sermoni quaresimali.
Eccellente predicatore, grazie al suo temperamento vivace, alla sua serenità e alla sua profonda spiritualità nell'epoca della rinascita dei nazionalismi e del liberalismo, dai quali restò estraneo, seppe distinguere l'apostolato dalla politica e adattarsi ai costumi e alle necessità spirituali del popolo. Grande rinnovatore della vita cristiana, fu certamente il più grande missionario e apostolo dell'epoca moderna in quei territori che compongono l'attuale Croazia.
Pubblico 15 relazioni dalle sue missioni, che costituiscono una preziosa fonte di informazione riguardo la sua opera e la vita morale e sociale di quelle regioni nella seconda metà del XIX secolo.