Blangi - Cronaca di una vita molto distratta

Nafta e gelsomini

Le stagioni colano
come petali di gelsomino
su uno specchio di nafta.
Nafta e gelsomini,
sangue e memoria,
conservo per te.
Queste storie che ho raccontato,
ora me le ritrovo come dovute,
amare, che sospirano di solitudine.
A chi rimettere il debito? All’odore familiare di nafta?
A quello del gelsomino che nausea?
Unguento di fiori e gasolio
da spalmare come sangue d’agnello
allo stipite della nostra casa.
Così il messaggero piega il capo
passa oltre compatendo l’orfano,
il vortice di acido germinale.
Sono segni magici da segnare
sul tuo ciglio cespuglioso
di padre allegro e felice. Questo sì che è un canto dolente,
padre, il canto che è piantato,
sguardo al cielo, nel mio petto. In tuo onore raccoglierei,
se solo potessi,
i grani d’epitelio
che raccontano della tua vita giusta.
Taccio.
Le stagioni sono scorse
come petali di gelsomini
sullo specchio di nafta.
Unguento magico da stendere
sul tuo ispido ciglio istricino
di uomo giusto e dunque breve.

A mio padre