Finzioni

Distratti e lontani come versi d'altri tempi (La Sicilia - 23 gennaio 2011)

Distratti e lontani come versi d'altri tempi
di Antonio La Monica

Pier Paolo Pasolini sosteneva che per essere poeti bisogna avere molto tempo. Ore ed ore di solitudine “per dare stile al caos". Ora non sappiamo quanto tempo avuto a sua disposizione Carlo Blangiforti ma siamo certi che tra le pagine della sua raccolta. 'Distratti e lontani". la poesia abiti a buon diritto. L'autore. del resto. è un personaggio particolare.
Ragusano d‘adozione. impiegato in un ente dello Stato, grafico per diletto. scrittore e umorista per alcuni giornali on line. Serafico agitatore culturale nella sua città d'origine, Mineo.
Cosi sì descrive: "Hobby pochi: la pigrizia cronica, la scrittura apatia. il disegno al tratto. il cinema che non fa addormentare e la lettura improbabile: il tutto rigorosamente da amatore. ll mio motto potrebbe essere: “Voi iniziate a fare. io. credo, vi seguirò”. Presentazione non del tutto sincera se si parte dal suo libro d‘esordio, edito da “Firenze libri” e vincitore del premio indetto dalla stessa casa editrice toscana. Precisazione utile per sottolineare che non ci troviamo dinanzi al solito lavoro del poeta locale invaghito dall‘idea di pubblicare un suo testo e disposto ad assumersene gli oneri (tanti) oltre che gli onori (speso pochi).
“Ad essere distratti e lontani chiarisce l'autore - non sono. corne si può esser tentati di credere,  i potenziali lettori o le persone, i tanti fantasmi che sono evocati nelle poesie. Distratti e lontani sono proprio i versi, le poesie che appartengono ad un tempo lontano, in cui la memoria e il sentir d'istinto erano la stessa cosa. La maggior parte delle poesie, infatti, risale a più di vent’anni fa”.
Dunque i versi: “Il poema è come noi: né ritmo musicale di sillabe, respira, limpido naviga, aspetta giusto il tempo di una lettura e poi di colpo, senza volere tace…”
Passaggi che esprimono. tra le altre cose. l'idea stessa di poesia che ha Carlo Blangiforti. La presentazione del volume. nella saletta della libreria Saltatempo. è una buona occasione per ascoltare i versi del poeta letti da Cinzia Amato e Ciccio Schembari. “Il libro - spiega l'autore - raccoglie cinquanta poesie in quattro sezioni che. per quanto. Presentino natura e forme molto differenti. mantengono in comune il distacco ammirato e nostalgico nei confronti delle cose narrate. La prima parte è Sangue lontano. un poemetto che narra il viaggio notturno, una sorta di viaggio d‘iniziazione, di una carovana di carrettieri nella Sicilia degli anni '30 vissuto attraverso gli occhi di un bambino, Agrippino. Le altre sezioni, Lontane passioni, Lontani affetti, Luoghi lontani, parlano di amori, di volti, dei luoghi della fuga e dell’impegno, una biblioteca di cose che per quanto lontane sono sempre con noi, cose che si devono ritrovare per amore di giustizia e per sentirsi ancora vivi.”